Fisioterapia

PARKINSON E FISIOTERAPIA: PERCHE’ FUNZIONA COSI’ TANTO?

La diagnosi di Parkinson destabilizza e sconvolge tutti gli aspetti della vita. Le preoccupazioni della persona che riceve la diagnosi, specie se giovane e in età lavorativa, si aggiungono a quelle del caregiver e sembra non esserci una via d’uscita. Eppure una via c’è e anche molto efficace: la fisioterapia.
Sicuramente il primo professionista da contattare è un medico neurologo specializzato che imposterà la terapia farmacologica più adatta alla persona e in quel periodo particolare di malattia. Non si può in nessun caso prescindere dai farmaci, alleati fondamentali, per combattere il m. di Parkinson. Lo stesso neurologo poi consiglierà di iniziare il prima possibile un programma di fisioterapia. Pochi sono i fisioterapisti preparati nell’ambito ed è quindi molto importante informarsi e riferirsi a un centro qualificato.
Perché proprio la fisioterapia? Un numero consistente e crescente di studi scientifici hanno dimostrato che attraverso la fisioterapia è possibile indurre la neuroplasticità, ovvero esistono prove evidenti che un certo tipo di esercizio fisico possa favorire la salute del cervello, la sua riparazione, l’adattamento e il recupero comportamentale dall’interno. Essenzialmente, attraverso l’esercizio è possibile indurre dei cambiamenti cerebrali nel Parkinson.
Perché la fisioterapia sia efficace, è importante che venga impostato un programma adeguato che dovrà essere il più precoce possibile, intensivo, sostenuto, progressivo e certamente aerobico. La fisioterapia proposta non sarà di tipo passivo (non ci sono prove che la terapia manuale o massaggio migliori il Parkinson; è uno strumento possibile solo in alcuni casi di importante rigidità o dolore) ma attiva. Verranno infatti insegnati al paziente alcuni esercizi che dovrà ripetere quotidianamente al domicilio insieme ad accorgimenti sullo stile di vita. Già dopo la prima settimana è possibile notare miglioramenti della postura, del cammino, della mobilità fine, dell’equilibrio.
Prima si inizia, più i risultati sono importanti. Ma il miglioramento è evidente anche dopo 20 anni di storia di Parkinson. Se insorge il freezing (blocco del cammino) oppure la Pisa syndrome (alterazione della postura) è possibile apprendere delle strategie per limitare al massimo le cadute, ottenere una postura più eretta e contrastare la rigidità. Solo con l’esercizio?? Esatto, “solo” con l’esercizio specifico!

Dott.ssa Giulia GARELLI
Fisioterapista P-Medica

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